La gestione dei farmaci

Il caregiver deve diventare il “Responsabile” dell’accesso al farmaco in casa del fragile.

Negli ultimi anni i fenomeni di tossicità da farmaci, dovuti ad un inappropriato uso degli stessi, specialmente in alcune condizioni e situazioni (anziani, soggetti con trattamenti cronici o multipli) è in pericoloso e sensibile aumento, arrivando a rappresentare un’autentica emergenza sanitaria in tutto il mondo avanzato.

E’ importante ricordare che il farmaco:

  1. È un bene esistenziale, concepito e prodotto per tutelare la vita e la salute delle persone e per consentire loro di vivere più a lungo e con la migliore qualità di vita possibile;
  2. Deve possedere, per essere utile, tre necessari requisiti:
    • sicurezza (tutti i farmaci possiedono una potenziale tossicità e va dunque salvaguardato il rapporto più favorevole tra i benefici attesi e il rischio di effetti avversi);
    • efficacia (deve poter modificare il decorso di una malattia o curarne i sintomi o prevenirli);
    • qualità (le specialità medicinali posseggono contenuti e caratteristiche certificati e garantiti in ogni fase di vita del prodotto, dalla produzione alla distribuzione).

A questi tre requisiti deve necessariamente accompagnarsi la condizione dell’impiego corretto e appropriato: il farmaco si usa infatti solo in caso di necessità, alle giuste dosi e per il periodo necessario.

Ricordare e rispettare queste considerazioni, nell’eventualità dell’assunzione di un medicinale, può segnare la differenza tra salute e malattia, tra guarigione e insorgenza di complicazioni, tra spreco e corretto uso di risorse per la salute di tutti.

Interazione farmaco-farmaco, farmaco-integratore e farmaco-cibo

Il caregiver deve prendere coscienza che il farmaco possiede inevitabili e forti profili di criticità: tutti i farmaci, compresi quelli da automedicazione acquistabili senza ricetta, esercitano una attività terapeutica, hanno controindicazioni e possono causare effetti collaterali anche gravi.

Se assunti insieme ad altri farmaci o ad altre sostanze, come ad esempio l’alcool, moltissimi farmaci possono dare luogo a interazioni pericolose, procurando gravi danni alla salute oltre che influenzare l’efficacia della terapia.

Il farmaco ha la naturale sede di erogazione nella Farmacia, presidio di salute aperto a tutti, sottoposto al controllo delle autorità sanitarie e affidato alla responsabilità di un professionista, Il Farmacista.

La distribuzione in farmacia garantisce ai cittadini la necessaria sicurezza nell’accesso ai medicinali, all’interno di un rapporto fiduciario che si sostanzia nella consulenza e assistenza farmacologica, ovvero l’insieme di consigli e avvertenze per conservare e usare bene i farmaci, anche i più noti e comuni, riducendo i rischi connessi al loro impiego.

Scadenza e validità

Su tutte le confezioni, con il lotto e la data di fabbricazione, è riportata la scadenza. Quest’ultima indicata sulla confezione va riferita alle confezioni integre, correttamente conservate.

Di seguito la tabella che riporta la validità di un farmaco una volta aperta la confezione:           

Come conservare i farmaci

In tutte le case sono presenti dei farmaci: è bene sapere che per mantenere la loro efficacia è necessario
attenersi ad alcune semplici regole di conservazione.

I farmaci vanno conservati:

  • Sempre nella confezione originale, senza buttare il foglietto illustrativo: non travasare mai i farmaci in contenitori diversi
  • Normalmente a temperatura ambiente, in luogo asciutto e al riparo dalla luce diretta
  • In un armadietto chiuso e lontano dalla portata dei bambini
  • Alcuni farmaci devono essere conservati in frigorifero; possono essere messi nella parte più alta, lontani dal fondo e MAI nella cella del congelatore.

ATTENZIONE:

  • All’umidità (evitare il bagno e la cucina) perché capsule, compresse, ecc. possono deteriorarsi precocemente
  • Durante la stagione estiva l’ambiente nel quale è posto l’armadietto dei medicinali non deve superare i 30 gradi
  • Non lasciare farmaci in auto perché troppo esposti alle variazioni di temperatura
  • Molti farmaci, una volta aperti, scadono in pochi giorni (colliri, gocce, ecc.)

La scadenza dei farmaci

  • Su tutte le confezioni è riportata la data di scadenza, termine ultimo entro il quale i farmaci, conservati nel rispetto delle indicazioni, possono essere utilizzati
  • Le confezioni aperte possono avere una validità ridotta: controllare le indicazioni sul foglietto illustrativo
  • I farmaci scaduti vanno portati negli appositi contenitori che si trovano all’esterno delle farmacie.

Le formulazioni dei medicinali

Un farmaco per svolgere la sua azione deve poter “circolare” nell’organismo nella forma farmaceutica e nel dosaggio adatti al paziente.

I farmaci esistono in diverse forme: compresse (semplici, effervescenti, rivestite, masticabili, sublinguali), capsule, sciroppi, gocce, polveri per uso orale che, sfruttando vie di somministrazione diverse (via orale; via inalatoria; via topica; via parenterale; sottocutanea; intramuscolo; endovena), rendono l’azione del medicinale sempre più mirata e selettiva.

Poiché fra cibo e farmaci possono crearsi delle interazioni e che queste possono compromettere la riuscita della terapia, è opportuno chiarire le definizioni, spiegare cioè cosa si intende per prima, dopo, lontano, indipendentemente dai pasti:

  • Prima dei pasti, è il periodo immediatamente precedente all’inizio del pasto, cioè fra 30 e 0 minuti prima di iniziare a mangiare;
  • Dopo i pasti, significa evidentemente subito dopo i pasti, quando cioè lo stomaco è pieno. Non esistono grandi differenze fra la somministrazione “durante” o subito “dopo i pasti”;
  • Lontano dai pasti, è come dire a “stomaco vuoto”, cioè il farmaco va assunto almeno un’ora prima dei pasti o due ore dopo;
  • Indipendentemente dai pasti, non c’è interazione fra farmaco e cibo, quindi, il medicinale può essere assunto in qualsiasi momento della giornata.

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