Prevenzione delle cadute

Come prevenire le cadute

Siamo soliti associare le cadute accidentali agli anziani e, in effetti, questi avvenimenti sono spesso legati al processo di invecchiamento. Secondo le statistiche, infatti, quasi 1/3 degli anziani in casa cade almeno una volta all’anno, ripetendo l’incidente con una maggior frequenza da quel momento in poi.
Le cadute degli anziani non vanno mai sottovalutate. Possono, infatti, causare delle lesioni, la più comune è la frattura dell’anca, legate a una maggiore fragilità ossea.
Fattori ambientali uniti a condizioni fisiche compromesse possono, insieme, aumentare il rischio di cadute.
Partire dalla consapevolezza della presenza di alcuni di questi disturbi può fare la differenza. Sono da considerare anche i potenziali pericoli ambientali, presenti anche in casa. Tra questi: scarsa illuminazione degli ambienti, tappeti o pavimenti non regolari, pavimenti scivolosi, presenza di cavi elettrici per terra o di altri oggetti che possono ostacolare il percorso, scalini in casa, vasca da bagno di difficile accesso, mensole alte.

Cosa fare dopo una caduta?

Per prima cosa, è indispensabile parlarne a un familiare e al medico, sperando che non ci siano conseguenze fisiche. Se necessario, è opportuno svolgere degli esami di controllo per capire eventuali ragioni di salute legate alla caduta. Nel caso di elevata gravità contattare subito i Soccorsi.

Cosa fare per prevenire le cadute?

Le cadute non sempre possono essere evitate, ma gli ambienti e le persone possono porre attenzione ai pericoli.
L’evento caduta, che può avere anche conseguenze gravi come la frattura del femore, può essere indotta da fattori diversi, spesso nell’anziano la genesi è multifattoriale, è importante conoscerli per poter prevenire.

I fattori che piu’ frequentemente concorrono ad accrescere il rischio cadute sono:

  • Deficit correlati all’età (ASTENIA-IPOVISUS-DOLORI MUSCOLO SCHELETRICI)
  • Inadeguatezza ausili, ortesi (busti cavigliere, tutori, occhiali) o protesi.
  • Patologie acute e/o croniche
  • Uso/abuso di farmaci

Prevenzione rischio cadute

Cosa fare interventi mirati sulla persona e sull’ambiente

  • Promuovere attività fisica. (la relazione tra movimento e rischio cadute spesso nell’anziano è Un po’ ambivalente…)
  • Limitare il decadimento cognitivo tramite stimoli adeguati all’età ed al livello socioculturale della persona: lettura, musica, parole crociate, giochi da tavolo, favorire le visite.
  • Sostituzione delle ciabatte con pantofole meglio se con chiusura a velcro che consente di adattarne l’ampiezza in base alla presenza/assenza di edemi (gonfiore che varia durante la giornata).
  • Potenziare l’illuminazione dei locali durante il giorno ma in modo particolare nelle ore notturne
  • Rimuovere tappeti, eventualmente solo il tappeto di gomma all’uscita della doccia o della vasca e mobilio ingombrante e/o pericolosi nel caso fossero urtati.
  • Evitare la cera sui pavimenti.
  • Abbattimento barriere architettoniche (sempre più favorito anche dalla legge tramite sgravi fiscali).
  • Alzarsi lentamente, se sdraiati o seduti, per evitare un calo di pressione.
  • Prestare attenzione alle terapie farmacologiche e all’eventuale insorgere di vertigini, come effetto collaterale.
  • Controllare periodicamente la vista, modificando se necessario gli occhiali.
  • Illuminare a sufficienza gli ambienti
  • Regolare correttamente l’altezza del bastone di supporto per camminare.
  • Posizionare gli articoli casalinghi a una altezza facilmente raggiungibili

Cosa non fare

  • Evitiamo di intervenire prioritariamente sulla limitazione del movimento, si agisce su questo elemento solo nei casi in cui la mobilizzazione sia essa stesa la causa delle cadute (grave ipotensione, elevato rischio di fratture, uso di farmaci che alterino l’equilibrio o la vista).
  • Modificare l’ambiente non significa trasformarlo: l’ambiente deve rimanere riconoscibile poiché questo è l’elemento che dà sicurezza all’anziano.
  • Auto prescrizione di ausili es. DEAMBULATORE, quello più usato ha due rotelle anteriori piroettanti, unidirezionali e due puntali posteriori. Serve a ridurre il carico del corpo sulle articolazioni ed allarga la base d’appoggio della persona; tuttavia, non è esente da rischi se la persona non ha sufficiente forza o equilibrio per direzionare l’ausilio, oppure gli spazi del domicilio non sono adeguati, la persona corre il rischio di cadere comunque rovesciando anche l’ausilio stesso. L’uso di eventuali ausili prevede la valutazione di uno specialista in questi casi un FISIATRA.

 N.B. Il deambulatore va introdotto con l’accompagnamento di una persona che guidi e Supporti il paziente nell’imparare ad affidarsi allo strumento.

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