L’idratazione nell’anziano fragile

Altro elemento fondamentale da monitorare è l’idratazione: l’anziano tende a bere poco per una fisiologica diminuzione dello stimolo della sete. L’acqua interviene nello svolgimento di tutti i processi fisiologici e in tutte le reazioni biochimiche del nostro corpo ed è anche fondamentale per la termoregolazione. Inoltre, mantiene compatta la pelle e le mucose, agisce come ammortizzatore e lubrificante delle articolazioni.

L’anziano fragile con limitata autonomia è un soggetto ad alto rischio di disidratazione, condizione che peggiora la salute poiché può causare tromboembolie, aritmie cardiache, insufficienza renale, infezione, cadute e ulcere. In assenza di patologie che limitano l’introduzione di liquidi (es.scompenso di circolo, grave insufficienza renale), l’anziano dovrebbe assumere 30ml/kg/die di liquidi (non meno di 1600 ml/die di liquidi, circa 5-8 bicchieri di acqua al giorno) considerando che anche gli alimenti contengono acqua in proporzioni estremamente variabili, fino all’80% frutta, vegetali e latte, 60% circa pane e riso mentre i prodotti da forno secchi ne contengono solo il 10%.

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